Porti: sempre più vicina l’adozione del regolamento relativo ai servizi portuali

In data 27 giugno 2016, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno raggiunto l’accordo politico relativo alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per l’accesso al mercato dei servizi portuali e la trasparenza finanziaria dei porti, che era stata avanzata dalla Commissione europea nel maggio 2013, come pilastro principale di una più ampia strategia volta a rafforzare il settore portuale.

L’obiettivo della proposta di regolamento consiste nel rafforzare il settore portuale europeo attirando nuovi investimenti e migliorando l’efficienza delle operazioni portuali a beneficio del commercio, dell’economia e del posizionamento globale dell’UE in questo settore. L’Unione europea dipende infatti in misura notevole dai porti marittimi per gli scambi con il resto del mondo e nel suo mercato interno. Infatti il 75% delle merci extra europee e il 37% del traffico merci all’interno dell’Unione transitano dai porti marittimi europei.

In tale contesto le principali novità introdotte dalla proposta di regolamento consistono nel:

  • garantire trasparenza finanziaria e un uso ottimale delle risorse: le nuove regole garantiranno la trasparenza degli oneri relativi alle infrastrutture portuali e dell’uso di fondi pubblici, al fine di offrire maggiore fiducia agli investori, garantire una concorrenza leale tra i porti e stimolare investimenti pubblici;
  • assicurare servizi di alta qualità nei porti europei, definendo ad esempio requisiti minimi per le qualifiche professionali del personale e l’attrezzatura necessaria per operare in sicurezza. Inoltre, il regolamento specifica le condizioni in base alle quali applicare obblighi di servizio pubblico, come l’assicurare a prezzi accessibili e in maniera permanente i servizi portuali disponibli al fine di rendere l’accesso al mercato di tali servizi più facile e transparente;
  • migliorare la gestione dei porti europei. I porti avranno una maggiore autonomia, ad esempio per definire gli oneri per le infrastrutture in base alle loro strategie commerciali e di investimento. Gli utenti e le parti interessate saranno comunque consultati su importanti decisioni che hanno un impatto sulle attività portuali. Inoltre, è prevista l’istituzione di un meccanismo per risolvere le controversie al fine di evitare lunche e costose procedure di contenzioso.

Si prevede che l’accordo raggiunto sarà approvato formalmente e adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’UE entro la fine del 2016.

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