Nuove regole per la costruzione di imbarcazioni, per la sicurezza e la salvaguardia ambientale: l’Italia recepisce la direttiva europea sulla nautica da diporto

Le principali novità del Decreto Legislativo 11 gennaio 2016 n.5, che recepisce la direttiva 2013/53/UE, riguardano la costruzione e la progettazione delle unità da diporto, nonché la sicurezza e la salvaguardia ambientale in mare.  In particolare i nuovi motori marini dovranno rispettare gli standard delle tecnologie più pulite in linea con i livelli massimi di emissioni di gas di scarico. Un’ulteriore novità riguarda la ridefinizione delle categorie di progettazione delle barche, che non saranno più legate al tipo di navigazione ma alle condizioni meteomarine. La normativa, oltre ad introdurre un inasprimento dei controlli sui prodotti immessi sul mercato (soprattutto per quelli importati), ha altresì l’obiettivo di introdurre nuovi strumenti di controllo che incentivino positivamente le dinamiche concorrenziali di mercato.

Per quanto riguarda la sicurezza, le unità da diporto dovranno essere progettate in modo da ridurre al minimo il rischio di caduta in mare e da facilitare il rientro a bordo. Sono previste norme più stringenti contro l’inquinamento, con l’obbligo di collegare i servizi igienici solo a serbatoi per le acque nere, ma anche per la realizzazione degli impianti elettrici e dei sistemi di segnalazione acustici e luminosi. I multiscafi, invece, dovranno essere dotati di uscita di emergenza anche a barca capovolta.

Le aziende avranno un anno di tempo (fino al 17 gennaio 2017) per adeguarsi alla produzione di imbarcazioni e prodotti in linea con i nuovi dettami europei.

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