L’Unione europea proroga le sanzioni economiche contro la Russia

In data 2 luglio 2016, il Consiglio dell’Unione europea ha modificato la decisione 2014/512/PESC concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, estendendo le misure ivi previste per ulteriori sei mesi, fino al 31 gennaio 2017.

Le sanzioni economiche riguardano i settori finanziario, energetico e della difesa, e l’area dei beni a duplice uso, ed in particolare:

  • limitano l’accesso ai mercati dei capitali primario e secondario europei di cinque grandi enti finanziari russi di proprietà dello Stato e delle loro filiali controllate a maggioranza, stabilite al di fuori dell’Unione europea, così come anche di tre grandi società russe operanti nel settore energetico e tre attive nel settore della difesa;
  • impongono un divieto di importazione e di esportazione sul commercio di armi;
  • stabiliscono un divieto di esportazione di beni a duplice uso per uso militare o utenti finali militari in Russia;
  • limitano l’accesso della Russia a determinati servizi e tecnologie sensibili che possono essere utilizzati per la produzione e la prospezione del petrolio.

In aggiunta a queste sanzioni economiche, altre misure europee sono in atto in risposta alla crisi in Ucraina, tra cui misure restrittive individuali mirate (divieto di visto e congelamento di beni) valide fino al 15 settembre 2016 nei confronti di 146 persone e 37 entità, e misure restrittive in risposta all’annessione illegale di Crimea e Sebastopoli, recentemente estese fino al 23 giugno 2017.

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