Il piano di investimento per le autostrade italiane non viola la normativa europea sugli aiuti di Stato

In data 27 aprile 2018 è stato approvato dalla Commissione europea il piano di investimento predisposto dall’Italia per le autostrade italiane, pari a circa 8,5 miliardi di euro. La decisione segue l’accordo raggiunto il 5 luglio 2017 tra la Commissaria europea responsabile per la Concorrenza Vestagered il Ministro italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti Delrio.

Secondo la Commissione, le misure previste promuoveranno la crescita e sbloccheranno gli investimenti, limitando nel contempo l’impatto sugli utilizzatori delle autostrade coerentemente con le norme dell’Unione in materia di aiuti e di appalti pubblici, evitando al tempo stesso distorsioni della concorrenza.

Il nuovo piano di investimento prevede il prolungamento delle due maggiori concessioni autostradali detenute da Autostrade per l’Italia(ASPI) e dalla Società Iniziative Autostradali e Servizi(SIAS). Le concessioni verranno estese per ulteriori quattro anni, fino al 2042 per ASPI e fino al 2030 per SIAS. Inoltre, entrambe le concessioni prevedono un massimale sui potenziali aumenti dei pedaggi, che non potranno superare il tasso di inflazione maggiorato dello 0.5%.

Per garantire che ASPI e SIAS non vengano sovracompensate e al fine di evitare distorsioni della concorrenza, sono state predisposte delle misure di salvaguardia, tra cui:

  • un massimale sull’ammontare che ASPI e SIAS possono ricevere alla fine della concessione dalla vendita dei propri attivi;
  • un meccanismo per contrastare la sovracompensazione, che determina la remunerazione e l’ammontare degli investimenti che ASPI e SIAS devono effettuare e prevede l’imposizione di sanzioni pecuniarie in caso di ritardo o fallimento nella realizzazione degli stessi;
  • una serie di requisiti volti a bandire gare per la stragrande maggioranza delle opere infrastrutturali a valle.

La proroga delle concessioni dovrebbe altresì fornire alle imprese entrate sufficienti per finanziare investimenti di rilievo nel settore autostradale italiano. In particolare, nel caso di ASPI, gli introiti generati grazie alla proroga dovrebbero permettere di completare la c.d. “Gronda di Genova”, che connette i collegamenti autostradali esistenti di ASPI attorno a Genova, e consentire vari miglioramenti sulla rete dell’impresa. Nel caso di SIAS, invece, la proroga dovrebbe permettere il finanziamento degli investimenti necessari al completamento dell’autostrada Asti-Cuneo A33.

 

Davide Scavuzzo

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