Il Consiglio adotta nuove norme per la raccolta e la gestione dei rifiuti delle navi

In data 9 aprile 2019, il Consiglio dell’Unione europea ha adottato una Direttiva sugli impianti portuali di raccolta e gestione dei rifiuti delle navi. La nuova direttiva, già approvata dal Parlamento in prima lettura lo scorso 13 marzo, è parte del Piano d’azione dell’Unione europea per l’economia circolare, che si propone, entro il 2020, di ridurre del 30 % la quantità di rifiuti marini che inquinano le spiagge e di attrezzature da pesca abbandonate in mare.

Alla luce dei recenti studi scientifici che dimostrano come gli scarichi dei rifiuti delle navi rappresentino una crescente minaccia per l’ambiente marino e producano effetti devastanti sugli ecosistemi marini e sulla salute umana, la direttiva mira a garantire il buon funzionamento del traffico marittimo migliorando la disponibilità di impianti portuali di raccolta adeguati ed incrementando il conferimento dei rifiuti presso tali impianti. 

Tutte le navi che fanno scalo o che operano in un porto di uno Stato membro, indipendentemente dalla loro bandiera, sono oggetto della presente disciplina, che riguarda tutti i rifiuti, compresi quelli raccolti nelle reti durante le operazioni di pesca. Per ciascun porto deve essere stabilito ed attuato un piano adeguato di raccolta e di gestione dei rifiuti, e si fa obbligo agli Stati membri di mettere a disposizione impianti portuali di raccolta adeguati a rispondere alle esigenze delle navi che utilizzano abitualmente il porto.

Le nuove norme prevedono sia incentivi che misure di attuazione, istituendo un regime di segnalazione digitale della notifica dei rifiuti e delle informazioni inerenti al loro spreco, nonché sistemi di recupero dei costi mediante la riscossione di tariffe a carico delle navi.

Sara Capruzzi

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