Aiuti di stato: la Commissione ha chiesto al Belgio e alla Francia di abolire le esenzioni fiscali per i porti

In data 27 luglio 2017, la Commissione europea ha richiesto al Belgio e alla Francia di porre fine alle esenzioni fiscali accordate ai loro porti, sottolineando che, per evitare distorsioni della concorrenza, i profitti degli operatori portuali devono essere tassati in base alle normali normative nazionali in materia di imposta sui redditi d’impresa.

Alcuni porti marittimi e fluviali del Belgio (in particolare i porti di Anversa, Bruges, Bruxelles, Charleroi, Ghent, Liegi, Namur e Ostenda, e i porti lungo i canali della provincia di Hainaut e delle Fiandre) e molti porti francesi (tra i quali gli undici “grandi porti marittimi” di Bordeaux, Dunkerque, La Rochelle, Le Havre, Marseille, Nantes-Saint-Nazaire, Rouen, Guadeloupe, Guyane, Martinica e Réunion, nonché il Porto autonomo di Parigi), sono esentati dal rispettivo regime generale nazionale delle imposte sul reddito d’impresa. Questi porti sono soggetti a un regime fiscale diverso e il livello complessivo di imposizione è più basso rispetto ad altre imprese del Belgio o della Francia.

La Commissione europea ritiene che le esenzioni dall’imposta sui redditi d’impresa concesse ai porti belgi e francesi forniscono un vantaggio selettivo senza seguire un chiaro obiettivo di interesse pubblico, in violazione delle norme europee in materia di aiuti di Stato. Infatti, i risparmi fiscali generati dagli operatori portuali possono essere utilizzati per finanziare qualsiasi tipo di attività o per sovvenzionare i prezzi applicati dai porti ai propri clienti, a scapito della concorrenza leale.

Il Belgio e la Francia dovranno adottare le misure necessarie per porre fine alle esenzioni fiscali per i loro porti entro la fine del 2017. In questo modo, i profitti generati dalle attività economiche degli operatori portuali saranno tassati in base alle normative fiscali nazionali evitando distorsioni della concorrenza. Tuttavia, poiché in Belgio e in Francia l’esenzione dall’imposta sui redditi d’impresa esisteva prima dell’adesione all’Unione europea, la Commissione non può chiedere a tali Stati membri di recuperare gli aiuti già concessi.

 

Davide Scavuzzo

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